Home POLITICA ESTERI Libia, Macron contro Erdoğan: “Gioco pericoloso”

Libia, Macron contro Erdoğan: “Gioco pericoloso”

Parigi ha criticato il comportamento turco in Libia. "Pronto alla guerra" l'Egitto se Sarraj dovesse riprendersi Sirte e Jufra

Il presidente francese Emmanuel Macron

Per la prima volta dopo tanti mesi il presidente francese Emmanuel Macron è intervenuto nel conflitto libico. “Penso che la Turchia stia giocando in Libia un gioco pericoloso, contravvenendo a tutti gli impegni presi durante la conferenza di Berlino”, ha detto Macron dopo un incontro con il presidente tunisino Kais Saied.

Macron, dal principio alleato del generale Khalifa Haftar, (ex) uomo forte della Cirenaica quasi sconfitto, ha accusato il presidente turco Recep Tayyip Erdoğan di eludere le risoluzioni dell’Onu in Libia, by-passando l’embargo delle armi.

L’intervento della Turchia è stato decisivo in Libia a favore di Fayez al-Sarraj, capo del governo di accordo nazionale. Secondo Macron, la Turchia sta facendo “un gioco pericoloso” in Libia e rappresenta una minaccia per l’Europa.

Macron, “Morte cerebrale della Nato”

Macron ha poi sancito (come già fatto in passato) la morte cerebrale della Nato. Il riferimento è a un recente incidente navale nel Mediterraneo tra Parigi e Ankara, quando due navi militari turche hanno protetto una nave commerciale diretta in Libia dal controllo dell’embargo sulle armi di una fregata francese. Senza una visione comune e, soprattutto, senza Stati Uniti, per Macron l’Alleanza Atlantica in Libia non esiste più da un pezzo.

Egitto, Al-Sisi: “Pronti alla guerra”

Dopo la presa di Tarhuna di inizio giugno, al-Sarraj ha cominciato la propria avanzata verso Sirte, città natale di Mu’ammar Gheddafi e porta di ingresso per l’oro nero della Cirenaica: il petrolio. “Una linea rossa” per il presidente egiziano al-Sisi, storico alleato di Haftar, “pronto alla guerra” se dovesse essere superata. “È una chiara dichiarazione di guerra contro la Libia”, ha replicato il portavoce militare libico Abdel Hady Drah.

Mario Bonito