MENINGITE – CASO SOSPETTO A TORINO DOVE È MORTO UN 25ENNE. RICOVERATO UN UOMO A LEGNANO. A MESSINA MUORE UN 65ENNE E A BISCEGLIE IN OSPEDALE BIMBA DI 8 ANNI

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    Che dire? Non sarà ‘allarme’ ma non passa giorno senza che in una città del Paese non venga denunciato un nuovo caso di meningite. Ora il ‘dubbio’ circa le cause dell’ennesimo decesso seguito a febbre elevatissima e mal di testa, ci porta nel canavese, a Valperga dove,  un 25enne è deceduto ieri, ricoverato all’ospedale Molinette della Città della Salute di Torino. Come hanno riferito dall’azienda ospedaliera universitaria piemontese, febbricitante da alcuni giorni, il giovane è stato trasportato in Pronto soccorso con l’elisoccorso; all’arrivo era già in condizioni disperate ed è morto poco dopo. Le indagini sono in corso e al momento nessuna ipotesi è esclusa, quindi nemmeno la meningite per la quale l’Asl competente ha disposto in via precauzionale la profilassi ai contatti stretti. Nessun dubbio invece sull’uomo di 49 anni di Busto Garolfo, ricoverato dal 6 gennaio all’ospedale Civile di Legnano, nel Milanese: è stato colpito da meningite da pneumococco, e non da meningococco. La conferma è giunta dalla direzione dell’Asst Ovest Milanese, la quale ha però tenuto a sottolineare che “il paziente sta meglio ed è sottoposto trattamento”, e ricordando che per la meningite batterica da pneumococco “non è prevista profilassi per parenti o persone che sono venute in contatto”. Facendo il punto sulla situazione, ieri sera Giulio Gallera, assessore al Welfare della Regione Lombardia, ha parlato riferito anche di un altro paziente ricoverato nella mattinata sempre all’ospedale di Legnano per sospetta meningite. Tuttavia, ha precisato Gallera, “l’Asst Ovest Milanese mi ha assicurato che i primi accertamenti hanno dato un riscontro negativo. Come da protocollo sono stati eseguiti ulteriori approfondimenti, i cui risultati dovrebbero essere disponibili domani (oggi,ndr)”. Ma, come dicevamo, la ‘casistica’ è ampiamente diffusa nella Penisola e ieri, in un ospedale di Messina, è morto un uomo di 65 anni ricoverato per meningite lo scorso 6 gennaio. Il 65enne era giunto nel nosocomio in condizioni molto gravi. Cardiopatico e con un edema polmonare, il suo quadro clinico era già molto preoccupante. Dall’ospedale fanno sapere che si è trattato di una forma di meningite diversa da quella registratasi in Toscana e che non ci sono rischi per quanti sono venuti in contatto con lui. E sempre nella mattinata di ieri, ma presso il pronto soccorso di Bisceglie, in provincia di Barletta-Andria-Trani, è giunta in ambulanza una bambina di 8 anni con i sintomi della meningite. Dopo accertamenti infettivologici e pediatrici, è stata trasferita all’ospedale pediatrico ’Giovanni XIII’ di Bari dove sono state avviate le indagini per accertare la tipologia della meningite. “La bambina – rende noto la Asl Bat – era ospite con la madre di una comunità religiosa di Trani”. I medici, che sono entrati in contatto con la bambina, sono stati già sottoposti a profilassi. Sono in corso accertamenti epidemiologici per capire gli spostamenti della bambina e di sua madre. “Non c’è naturalmente alcun collegamento tra i casi registrati nella provincia  – dice Ottavio Narracci, direttore generale Asl Bat – ribadisco che un certo numero di casi è comunque atteso, soprattutto nei mesi invernali. La vaccinazione è consigliata ai soggetti fragili, immunodepressi e con patologie croniche. Per tutti gli altri, non c’è alcuna fretta”.  Che dire? Speriamo che la situazione vada via via migliorando, restituendo una ‘media’ di routine rispetto a un fenomeno che continua invece ad allarmarci dopo giorno…

    M.