ROMA “PUSHER DELLA MOVIDA”, SETTE IN MANETTE NEL WEEK END

    marijuana dosiProsegue l’attività antidroga dei Carabinieri di Roma nei luoghi della cosiddetta movida della Capitale. I militari, infatti, hanno seguito passo passo gli spostamenti di soggetti ritenuti inclini allo spaccio. Il primo a finire in manette un 35enne romano, con precedenti, che è stato seguito dai Carabinieri del Nucleo Investigativo di Roma mentre faceva la spola tra un locale notturno e l’altro, spostandosi di continuo e fermandosi sempre per pochi minuti.

    Il controllo è scattato in via degli Argonauti, zona Garbatella, dove l’uomo è stato trovato in possesso di alcune dosi di ketamina. La perquisizione scattata nella sua abitazione di via Accademia Albertina ha consentito di sequestrare altre dosi di ketamina, di MDMA e di cocaina, pronte per essere vendute ai giovani in cerca di sballo. Stessa sorte per 4 cittadini della Guinea di età compresa tra i 26 ed i 49 anni: in questo caso i “segugi” erano i Carabinieri della Stazione Roma Casalbertone che, notati i loro atteggiamenti sospetti nel cuore del Pigneto, hanno deciso di seguirli fino ad arrivare ad un’abitazione di via Casilina. Al momento del blitz i cittadini nigeriani sono stati sorpresi proprio mentre stavano confezionando oltre 700 g di eroina. Sequestrati anche 340 g di sostanza da taglio e bilancini elettronici di precisione. In via Pesaro, invece, i Carabinieri della Stazione Roma Trastevere hanno arrestato un cittadino del Gambia di 29 anni che era intento a cedere alcuni grammi di marijuana ad un suo “cliente”, così come i Carabinieri del Nucleo Operativo della Compagnia Roma Trastevere hanno bloccato un giovane pusher 20enne, originario della Tunisia, che stava contrattando con un giovane il prezzo per la cessione di una bustina contenente 10 g circa di marijuana. Ingente anche la somma di denaro contante, trovata nella disponibilità degli spacciatori, sequestrata poiché ritenuta provento dei loro traffici. I 7 arrestati sono stati trattenuti in caserma in attesa di essere giudicati con il rito direttissimo.