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Brexit si attende richiesta rinvio May

 

Brexit si attende richiesta rinvio May: c’è grande attesa, e non solo in Gran Bretagna, per la lettera di Theresa May a Tusk: come è noto, in tema Brexit naturalmente, l’obiettivo è chiedere il rinvio e provare una schiarita su cui in tanti, però, tra gli analisti di settore, sono scettici. Peraltro, lo speaker John Bercow ha chiarito che la premier non può riportare il suo testo in aula per un terzo voto senza “sostanziali cambiamenti”. Ma la lettera a Tusk dovrebbe comunque partire.

Brexit si attende richiesta rinvio May. La lettera della premier a Tusk con la richiesta di rinvio

Secondo gli organi di stampa inglese dunque è davvero in arrivo la lettera della premier britannica a Tusk per chiedere un rinvio in merito all’annosa querelle Brexit che sta angustiando il governo britannico. Il quale, ovvio sta provando di tutto per sfuggire ad un empasse che, tra l’altro, è stato confermato dal divieto fermo e risoluto con cui deve scontrarsi la May, quello dello speaker Bercow.
Infatti, come detto, lo speaker della Camera, John Bercow, ha detto no al voto sull’accordo di divorzio con Bruxelles. La premier britannica Theresa May allora produrrà, a quanto emerge, una lettera da indirizzare al presidente del Consiglio europeo Donald Tusk  per ottenere una rinvio sull’articolo 50, ovvero un rinvio della Brexit e a dirlo è direttamente un di Downing Street. Non trapelano però informazioni circa l’essenza della missiva stessa. Certo è che i tempi stringono. La settimana passata May aveva dichiarato di voler richiedere appunto un’estensione qualora il Parlamento fosse riuscito ad approvare il suo accordo prima del vertice Ue del 21 e 22 marzo, o un rinvio lungo in caso di non approvazione dell’accordo in seno al Parlamento. Ma a complicarle i giochi è arrivata la parola dello speaker della Camera dei Comuni, John Bercow: il quale, rifacendosi ad una convenzione parlamentare del 1604 ha detto no alla May. Ovvero  la premier non può riportare il suo testo in aula per un terzo voto senza “sostanziali cambiamenti”.