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Primarie democratiche USA 2020: risultati live in New Hampshire

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Al via oggi il secondo appuntamento delle primarie del partito democratico degli Stati Uniti d’America. Si vota in New Hampshire, un piccolo Stato della costa nordoccidentale. Molto ricco e molto bianco (composto al 90% da bianchi rispetto a una media del paese del 60%), è uno Stato ricco di contraddizioni: ha un altissimo tasso di morti per eroina o antidolorifici derivati dall’oppio (nel 2017 37 ogni 100mila persone).

Nel New Hampshire la politica è una cosa seria. Ogni quattro anni le primarie sono attese con fermento da una popolazione che, nonostante il freddo di questi giorni, riempie i comizi dei propri candidati favoriti. Qui, così come in Iowa, il voto dei democratici ha però una valenza simbolica più che numerica: si ottengono solo 24 delegati (su 3979 scelti più 771 super delegati cooptati dal partito) da portare alla Democratic National Convention di luglio. Diciassette in meno rispetto al piccolo Stato del mid-west.

Tutti i sondaggi danno in testa Bernie Sanders, senatore del Vermont. Secondo RealClearPolitics dovrebbe ottenere il 28.7% delle preferenze, ben 7.4 punti percentuali in più del rivale moderato Pete Buttigieg (21.3%), outsider di queste primarie. Se così fosse sarebbe un ottimo risultato per entrambi dopo il successo in Iowa.

Continua a salire nei sondaggi la sorpresa Amy Klobuchar, data all’11.7%, ma in continua ascesa. Nelle primarie a Dixville Notch e Hart’s Location, due paesini nel Nord dello Stato dove storicamente si vota a mezzanotte, Klobuchar ha ottenuto la maggioranza dei voti. Pochi (otto su venti), ma una buona iniezione di fiducia.

Ancora male Elizabeth Warren, senatrice del Massachusetts, Stato confinante con il New Hampshire, e Joe Biden, ex vicepresidente di Barack Obama. I due sono fermi all’11% delle preferenze, molto al di sotto delle aspettative. Per rilanciare la sua candidatura Biden dovrà ottenere una vittoria schiacciante nelle primarie in Nevada e South Carolina (22 e 29 febbraio), Stati in cui gode dell’appoggio della minoranza nera e quella latina.

Oggi però si segnala, per la prima volta, il soprasso nei sondaggi nazionali di Sanders nei confronti di Biden. Ancora quinto Buttigieg, ma in continua crescita. Una dimostrazione dell’importanza delle votazioni in Iowa e New Hampshire.

Vittoria simbolica anche per Michael Bloomberg, ex sindaco di New York. Bloomberg ha deciso di non concorre in Iowa, New Hampshire, Nevada e South Carolina per concentrare le energie nel super Tuesday del 3 marzo, data in cui voteranno ben 14 Stati. Nonostante l’assenza il ricco candidato ha ottenuto due voti nelle schede conteggiate a Dixville Notch e Hart’s Location. Dato al 15% nei sondaggi nazionale, la sua scesa in campo fa tremare Joe Biden. Ma finché il fronte moderato del partito, rappresentato da Biden, Buttigieg, Klobuchar e Bloomberg, risulterà così frammentato, a goderne sarà solo il vecchio Bernie, portavoce dell’ala più a sinistra dei democratici.

Dalla bagarre democratica si sta rafforzando il presidente Donald Trump. Oggi ha tenuto un comizio a Manchester, New Hampshire. Accolto da un bagno di folla, ha giurato: “Tra nove mesi non solo resteremo alla Casa Bianca, ma manterremo la maggioranza al Senato e ci riprenderemo la Camera”. Attacchi anche alla speaker della Camera, Nancy Pelosi, che nel corso del discorso sullo stato dell’unione aveva strappato i fogli del discorso del tycoon. “Abbiamo ora i numeri dei sondaggi più alti di sempre, grazie tante Nancy”, ha detto il Trump a una folla che gridava “Look her up”, arrestatela.

È stato il primo comizio elettorale del presidente dopo l’assoluzione al Senato dall’impeachment, da cui Donald sembra uscito più forte. La politica statunitense non è mai stata così divisa.