Home POLITICA ESTERI Primarie democratiche USA 2020: una mappa del voto del Super Tuesday

Primarie democratiche USA 2020: una mappa del voto del Super Tuesday

L’ex vicepresidente di Barack Obama, Joe Biden, ha vinto abbastanza nettamente le primarie del partito democratico nel Super Tuesday. Ha trionfato in dieci Stati sui quattordici chiamati alle urne, rilanciando la sua candidatura all’interno del partito e sorpassando il rivale progressista Bernie Sanders per numero di delegati, cioè quelle persone da portare alla convention estiva del partito democratico che sceglieranno chi sfiderà il presidente Donald Trump alle elezioni presidenziali del prossimo novembre.

Biden, dopo gli insuccessi in Iowa, New Hampshire e Nevada, aveva ottenuto un grande risultato nelle primarie del South Carolina, ma era comunque dato sfavorito nei sondaggi.

Gli endorsement dell’ultimo minuto di Amy Klobuchar e Pete Buttigieg, i due candidati democratici ritirati poco prima del Super Tuesday, hanno aiutato Biden ad ampliare il proprio elettorato e centrare la vittoria.

I numeri del Super Tuesday

Biden ha vinto negli Stati del Sud e del Nord-Est: In Alabama ha ottenuto il 63% delle preferenze e 40 delegati, in Virginia il 52% e 66 delegati, in North Carolina il 43% e 65 delegati, in Tennessee il 41% e 29 delegati, in Arkansas il 40.5% e 17 delegati, in Oklahoma il 38.5% e 21 delegati, in Minnesota il 38.6% e 38 delegati, in Massachusetts il 33.6% e 36 delegati, in Maine il 33.9% e 11 delegati e, a sorpresa, in Texas il 34.5% e 111 delegati.

Il senatore Bernie Sanders è invece arrivato primo nel suo Vermont con il 51% delle preferenze, in Utah con il 34.6%, in Colorado con il 36.1% e nella popolosa California con il 34%. In Vermont Sanders ha perso molti elettori rispetto alle primarie del 2016, dove contro Hillary Clinton prese più dell’80%. Successo invece nella progressista California che rende meno amaro il super martedì, dato che lo Stato mette a disposizione 415 delegati, il numero più alto in queste primarie. Al momento Sanders ne ha conquistati 155 (Biden 93) a scrutini ancora in corso.

Gli altri candidati

Male Michael Bloomberg, che ha deciso di ritirarsi e appoggiare Biden, ed Elizabeth Warren, che non ha vinto nei suoi Stati di casa (Oklahoma, dove è cresciuta, Massachusetts, di cui è senatrice).

Il totale dei delegati

Biden ha ottenuto in questo Super Tuesday 542 delegati e si porta al comando con 596 totali. Sanders ne ha presi 471. Con i 60 che ha conquistato a febbraio arriva a 531. Dietro la Warren con 61 totali e prossima al ritiro. La nomination è ormai una questione privata tra Biden e Sanders, portatori di due idee diverse all’interno dello stesso partito: una moderata, l’altra progressista, di stampo “socialista”. Biden è stato votato in massa dalla comunità afroamericana, dalle donne, dai democratici moderati, dagli indecisi e perfino dai repubblicani stanchi del presidente Trump. Sanders va forte tra gli ispanici, tra i giovani e tra la classe proletaria statunitense. Sperava forse di mobilitare per il Super Tuesday quell’elettorato, molto ampio, che di solito negli Stati Uniti non vota. Così non è stato, ma non è detto che sarà così anche in futuro.

Il 10 marzo ci sono le primarie in altri sei Stati: Idaho, Michigan, Mississippi, Missouri, North Dakota, Washington.

I sondaggi nazionali per ora sorridono a Biden, dato vincente al 27%. Insegue Sanders al 26%. Non si escludono ulteriori colpi di scena

Mario Bonito