Bortuzzo: speranza anche per lui con la terapia wireless

    La notizia sensazionale del team che ha messo a punto una nuova tecnica wireless per stimolare elettricamente il midollo spinale, procedimento che ha consentito a 6 soggetti paraplegici di ritornare a camminare, potrebbe rappresentare una speranza anche per Manuel Bortuzzo, il giovane campione di nuoto di 19 anni che è ha subito, un mese fa a Roma, l’aggressione che gli ha impedito drammaticamente l’uso delle gambe compromettendogli una carriera durante la quale era già in rampa di lancio.

    Bortuzzo, ecco perché anche lui spera nella tecnica wireless

    Che la tecnica wireless appena messa a punto per curare i soggetti paraplegici sia promettente è fuori da ogni dubbio, anche se per Manuel Bortuzzo siamo ancora al livello delle ipotesi. È proprio Grégoire Courtine, del gruppo del Politecnico Federale di Losanna che ha ideato e messo a punto la procedura, a parlare di questa possibilità. “E’ prematuro parlarne – ha dichiarato Courtine all’Ansa ma potenzialmente Manuel potrebbe rispondere al trattamento”. La sperimentazione della nuova terapia sui pazienti con lesioni spinali recenti sarà avviata entro un anno, ha spiegato infatti il professore, che oggi dovrebbe presentare ad un convegno alla Fondazione Santa Lucia IRCCS i risultati raggiunti dalla nuova tecnica. Courtine ha comunque parlato del caso Bortuzzo come “complesso” data l’origine della lesione, ovvero un colpo d’arma da fuoco. Tuttavia, come afferma lo stesso Courtine, sulla base dei dati del momento “Manuel Bortuzzo potrebbe rientrare nella tipologia di casi potenzialmente rispondenti al trattamento”. La nuova metodologia, denominata Stimo (STImulation Movement Overground), è in grado di creare impulsi di stimolazione elettrica midollare veicolati wireless, ovvero mediante un impianto senza fili: i risultati dichiarati sono molto promettenti e ci sono altre tre pazienti paraplegici che sono riuscite a camminare sulle proprie gambe. Il gruppo di ricerca svizzero aveva già annunciato, l’anno scorso, che per la prima volta tre soggetti erano tornati a deambulare grazie alla nuova tecnica wireless: con le altre tre persone annunciate adesso, si arriva a 6 pazienti che hanno risposto positivamente al nuovo tipo di stumolazione.