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Botte e insulti alla moglie, un incubo durato per 18 anni: scatta il divieto di avvicinamento

Dopo 18 anni di violenze tra maltrattamenti e manie di controllo dovrà stare lontano dalla moglie ad una distanza di almeno 500 metri. E’ finito l’incubo per una donna in provincia di Reggio Calabria che ha trovato la forza di denunciare le violenze del marito tra insulti e aggressioni fisiche fino a stringerle le mani intorno al collo.

I Carabinieri della Compagnia di Taurianova hanno dato esecuzione alla misura del divieto di avvicinamento ai luoghi frequentati dalla persona offesa emessa dal Gip del Tribunale di Palmi su richiesta della Procura nei riguardi di un 48enne, di nazionalità marocchina, indagato per il reato di maltrattamenti in famiglia.

Botte e insulti alla moglie, un incubo durato per 18 anni: scatta il divieto di avvicinamento

La donna, anch’ella di origini marocchine, dopo l’ennesima aggressione e al culmine dell’esasperazione, si è rivolta ai militari dell’Arma per chiedere aiuto, denunciando le condotte violente poste in essere dal marito nei suoi confronti da circa vent’anni.

Secondo quanto riferito l’uomo, spesso in stato di escandescenza, dopo averla insultata, l’avrebbe più volte aggredita fisicamente, stringendole le mani intorno al collo ed impedendole di uscire di casa.

In seguito ai fatti denunciati dalla vittima, i Carabinieri della Stazione di Cittanova, dopo aver ascoltato attentamente la persona offesa raccogliendo ogni elemento utile a circostanziare nel dettaglio i fatti riferiti dalla vittima, hanno inviato la comunicazione di notizia di reato alla Procura della Repubblica di Palmi che, sulla scorta di un grave compendio indiziario a carico dell’uomo, ha richiesto al Gip del locale Tribunale l’emissione di adeguata misura cautelare.

L’uomo dovrà mantenere adesso una distanza non inferiore a 500 metri dalla moglie, astenendosi dal comunicare con lei con qualsiasi mezzo.