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    Covid Cina, variante Gryphon in Italia oggi non sfonda

    (Adnkronos) – La variante Gryphon in Italia non sfonda. La variante – che corrisponde al ricombinante XBB – è sotto i riflettori in questi giorni sulla scia dell’allarme per la situazione Covid in Cina. In Italia, secondo i dati relativi al periodo 14 novembre-25 dicembre, risulta stabile rispetto agli ultimi mesi. Al momento le sequenze depositate nell’arco delle ultime sei settimane sono pari al 2% del totale, un valore sostanzialmente senza variazioni rispetto al bollettino mensile sulle varianti di novembre, curato dall’Istituto superiore di sanità.  

    “Si continua a monitorare – scrive l’Iss nel quadro che emerge dall’ultimo report pubblicato oggi. – anche la circolazione di XBB”, ricombinante dei sottolignaggi BA.2.10.1 e BA.2.75 ‘Centaurus’, e dei suoi discendenti. Questo mutante battezzato ‘Gryphon’ sui social è sotto i fari dell’Organizzazione mondiale della sanità (Oms) da tempo. I primi campioni documentati nel mondo risalgono ad agosto 2022, e dovrebbe essere stata identificata inizialmente in India.  

    “Questi ricombinanti – spiega l’Iss – sono considerati da diverse settimane varianti di interesse, per la presenza di mutazioni associabili a capacità di immunoevasione. Al momento le sequenze presenti nella piattaforma” nel periodo considerato “sono pari al 2% del totale, un valore sostanzialmente stabile rispetto al bollettino di novembre”. Il bollettino mensile sulle varianti riporta una fotografia delle sequenze genomiche depositate settimanalmente dai laboratori regionali sulla piattaforma I-Co-Gen (Italian COVID-19 Genomic)-Iss.  

    In Italia si conferma ‘Cerberus’ la sottovariante Omicron più diffusa. I dati mostrano che in questo arco temporale la quasi totalità dei casi Covid in Italia è dovuta alla variante Omicron, che costituisce il 99,95% dei sequenziamenti depositati. Il restante 0,05% è da attribuire a ricombinanti Delta/Omicron. 

    Il lignaggio Omicron 5 (BA.5) risulta predominante (91,09%, contro lo 0,05% di BA.1, il 5,5% di BA.2, lo 0% di BA.3 e lo 0,7% di BA.4). E all’interno dell’affollata famiglia Omicron 5, in cui sono stati identificati 151 differenti sottolignaggi, il più frequente è appunto BQ.1.1, battezzato Cerberus sui social (30,84%). Segue BF.7 (10,31%), e la ‘mamma’ di Cerberus, BQ.1 (5,24%). Molto bassa la quota di sequenze depositate di BA.2.75, il cosiddetto ‘Centaurus’, corrispondenti allo 0,2% del totale.