REGIONE LAZIO, ZINGARETTI: NON HO PADRINI POLITICI, NON MI CANDIDO E RESTO IN REGIONE

    È statuario il presidente della Regione Lazio, Nicola Zingaretti, in merito alla volontà di non candidarsi in nessuna maniera alla guida del partito democratico ribadendo, tra l’altro, di non essere il fantoccio di nessuno. Parole che rimbalzano su tutto l’etere e vanno a contrastare le presunte ipotesi apparse su alcuni quotidiani nazionale che vedrebbero proprio il Governatore del Lazio trai “pupilli” di Massimo D’Alema per la guida del PD

    “Oggi un importante quotidiano nazionale indica il mio nome come candidato di Massimo D’Alema per la corsa alle primarie per Palazzo Chigi. Da anni ormai,  in genere ad un ritmo di ogni tre mesi,  spuntano retroscena politici che mi candidano a tutto: segretario Pd, sindaco di Roma, ministro, e ora presidente del consiglio. Invece, da solo, spesso contro i capicorrente del Pd  e vincendo le elezioni, faccio le mie scelte con la mia testa e soprattutto con il supporto e il consenso degli elettori. Così è  stato alle Europee del 2004, quando ho ottenuto oltre 200 mila preferenze. Così è stato alla Provincia di Roma nel 2008 (in una giornata terribile per il centrosinistra che perse sia le elezioni nazionali che quelle per il Campidoglio). E  cosi è stato anche nel 2013 per la Regione Lazio (e anche in quel giorno la coalizione da me guidata prese nel Lazio oltre 300 mila voti in più rispetto alla coalizione nazionale con a capo Bersani). Ora, da pochi mesi, ho l’onore di amministrare  la Regione Lazio, una istituzione devastata da 22 miliardi di debiti che stiamo cercando di far ripartire. La mia attività politica e tutto il mio tempo, sono  concentrati su questo impegno, gravoso e difficile. Quando avrò portato a termine questo compito, valuterò. In autonomia e senza padrini politici. Come sempre”.