Tragedia nel Canale di Sicilia, rovesciato un barcone di migranti, dieci le vittime- di Delia Marrone

    Ancora un altro disperato viaggio della speranza finito in tragedia. Dieci le vittime ritrovate dalla Guardia Costiera dopo il rovesciamento del barcone, avvenuto ieri 3 marzo, nel Canale di Sicilia e 941

    le persone salvate. In meno di 24 ore ci sono state in totale 7 operazioni di soccorso guidate dalla Guardia Costiera a nord della Libia, dirottati 3 mercantili, uno dei quali ha salvato 183 persone, inviata la nave Fiorillo, che ha recuperato 319 migranti, e richiesto l’impiego di 1 unità della Marina Militare inserita nel dispositivo Triton che è intervenuta in aiuto. Sono stati quindi soccorsi  5 gommoni e 2 barconi carichi di migranti, di provenienza siriana, palestinese, tunisina, libica e subsahariana, tra cui trenta bambini e oltre cinquanta donne. Sembrava dunque non attendere altro il segretario della Lega, Salvini, per dare il via alle accuse e chiarire la propria posizione: “Altri 10 morti e 900 clandestini pronti a sbarcare. A Roma e a Bruxelles ci sono tasche piene e mani sporche di sangue. Stop alle partenze, stop alle morti, stop invasione! Renzi e Alfano, siete pericolosi per gli italiani e per gli immigrati”. Dal proprio canto, il ministro degli Interni, Angelino Alfano, ribatte generalizzando il problema dell’immigrazione a tutta la comunità internazionale e cercando anzi di evidenziare l’immediato intervento italiano affermando: “Quello di oggi è un evento successo a 30 miglia dalle coste della Libia e che ha determinato un soccorso italiano nei confronti di immigrati che rischiavano di morire”.