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5.000 euro con il decreto Imprese: ecco come e per chi, come fare e da quando

Se ne è parlato, ed anche parecchio, e si sono poste ragionevolmente domande intorno al tema: 5.000 euro sarebbero in arrivo con il decreto Imprese. Ma per chi? E da quando? E come funziona?

Ecco tutto quel che c’è da sapere in merito al provvedimento relativo agli ormai famigerati 5.000 euro in arrivo con il decreto Imprese (Liquidità) che dovrebbe esser convertito in Legge. Vediamo come e per chi è indicato.

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5.000 euro con il decreto Imprese: come e per chi, da quando e come si ottiene

Dunque 5.000 euro in più in arrivo con il decreto Imprese, altrimenti noto anche come Decreto Liquidità, che sta per essere convertito in legge.

Un emendamento che prevede la modifica del testo originale relativo al prestito che anche le microimprese possono chiedere, e che dunque sale da 25.000 a 30.000 euro: dunque, per chi lo ha già chiesto alla banca sono previsti 5.000 euro in più.

aggiornamento ore 1.45

Non solo 5.000 euro in arrivo con il nuovo emendamento al decreto Imprese ma anche altri aspetti nuovi. Vediamo quali e come funziona l’aumento e per chi.

Il prestito con garanzie dello Stato, che anche le piccole imprese possono richiedere alle banche previsto dal decreto Liquidità di 25.000 euro, viene aumentato di altri 5.000 euro. Che, appunto, possono essere ottenuti anche da chi abbia già richiesto il prestito alla banca stando almeno all’emendamento al testo approvato alla Camera.

Non è la sola novità: la somma ottenuta potrà essere restituita non più in sei ma in dieci anni. A questi si sommano anche due anni di pre ammortamento oltre al calcolo del tasso massimo che la banca può applicare che è stato semplificato.

Gli interessi non dovrebbero andare oltre il Rendistato di pari durata, maggiorato di uno spread dello 0,2%. Ma i 5.000 euro in sono l’unica novità del decreto Imprese in conversione.

Sono stati infatti modificati pure i prestiti di importo superiore. Si parla dei prestiti erogati dalla Sace che vanno restituiti in sei anni, il periodo non viene pertanto modificato in conversione, ma il periodo di preammortamento diventa di tre anni, e dunque i tempi per la restituzione si allungano e gli anni diventano nove.

aggiornamento ore 4.00

Per questi prestiti, tra i quali vi si troverebbe anche quello di 6 miliardi e mezzo di euro richiesto da FCA si parla anche di condizioni. In particolare:

  • il finanziamento non può essere chiesto da chi ha sede in uno dei dodici paradisi fiscali della blacklist europea tra cui per esempio le Cayman;
  • le imprese che chiedono il prestito con garanzia dello Stato non possono delocalizzare la produzione;
  • l’impresa che chiede il finanziamento non può distribuire i dividendi o effettuare il riacquisto delle proprie azioni.

In merito a questi dati i finanziamenti presi potranno infatti essere usati appena per:

  • il pagamento dei dipendenti;
  • il pagamento dei canoni di locazione;
  • gli investimenti e il capitale circolante solo verso l’Italia.
  • solo il 20% potrà essere usato dall’impresa per rimborsare rate di vecchi prestiti.

aggiornamento ore 10,27